Problemi psicologici: Philofobia

Philofobia

La parola philofobia derivante da un termine greco, racchiude l’inconscia paura di amare un’altra persona, questa forma di impedimento condiziona a tal punto un rapporto, tanto da limitare più o meno il coinvolgimento emotivo, sia che si tratti del partner, ma anche di familiari o amici.

La repressione forzata  di ogni forma di abbandono, provoca nel soggetto affetto da questa forma di fobia, tutta una serie di reali malesseri fisici, che si manifestano sotto forma di sudorazione eccessiva, attacchi di panico, insonnia, continue crisi d’ansia, accompagnate da tutta una serie di difficoltà nella respirazione.

Molti studiosi ritengono che, le persone che presentano fobie ansiose per quando riguarda la sfera delle relazioni sociali, abbiano dei bassi livelli di ossitocina e di vasopressina, la cui funzione è quella di contribuire a regolare alcuni dei comportamenti umani.

Spesso chi ne è affetto tende ad interrompere la relazione, proprio per evitare questi disagi

o per non sperimentare l’imbarazzo di essere rifiutati, convinti della sicura rottura o separazione, sempre dolorosa, perché il soggetto soffre e soffre davvero tanto.

Mentre coloro che cercano di dissimulare la paura di restare feriti o che accada qualcosa di negativo, vivono in un perenne stato d’ansia.

Le cause della philofobia possono essere varie, spesso alla sua base c’è un difficile e controverso rapporto avuto con i genitori nel periodo dell’infanzia o della adolescenza, dovuto ad una reale carenza affettiva.

Per cercare di risolvere questo problema il primo passo è quello di aprirsi e parlare serenamente del proprio stato d’animo, ma soprattutto evitare di fare ipotesi nefaste sul rapporto che si sta vivendo.

Soprattutto non paragonare mai il legame in corso con quelli avuti negli anni passati, specie se l’ esito è stato fallimentare e convincersi che non esiste alcuna connessione. Suggeriamo di approfondire i problemi psicologici sul sito dello studio di psicologia a Pescara Farrace